L’anima secondo Platone

La vita umana viene concepita da Platone come l’unione dell’anima e del corpo umano. La parte razionale dell’anima ha per missione di dominare il caos proveniente dalla materia. La cooperazione tra la parte razionale dell’anima e il corpo si svolge per mezzo dei sensi. Platone ritiene che i sensi (udito, vista, ecc.) ricevono i segnali provenienti dall’esterno e li comunicano all’anima dove diventano delle sensazioni.

Per Platone la conoscenza è un’attività dell’anima al contatto dei diversi oggetti. In questi oggetti si trovano l’insieme delle cose sensibili la cui totalità costituisce il mondo.

Il mondo vivente, che il filosofo definisce corpo animato, cioè dotato di un’anima, viene influenzato da questi oggetti sensibili, così come dai processi interni dell’organismo. Platone definisce come impressioni ( pathêmata) questi movimenti provocati nel corpo dagli oggetti esterni.

La parola anima , in greco antico ψυχή, è quella che viene ripetuta il più frequentemente nei Dialoghi di Platone, ad esempio in Fedone, La Repubblica e Fedro. Per il filosofo, l’anima è collegata al divino, che possiede un movimento proprio ed è immortale.

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