LA PAROLA

Ricordo molto bene quando per la prima volta ho capito che cosè la parola.

Non ero alle elementari, e neanche alle medie. Avevo già conseguito con voti brillanti una laurea, ed era già passato diverso tempo da quando avevo finito la scuola.

Ma come? Viviamo immersi nelle parole, parole che sentiamo, parole che diciamo, parole che leggiamo e che scriviamo, libri, TV, computer, telefoni, pubblicità… Siamo letteralmente sommersi dalle parole.

Com’è possibile? E’ possibile perché usiamo il linguaggio, e lo assorbiamo, in modo automatico.

Si, siamo, in qualche misura, degli automi. Ma un automa non capisce, è un macchinario guidato da un software. Eh già, le cose più o meno stanno così.

La consapevolezza di chi siamo e del nostro ambiente può essere tracciata su una scala. In basso c’è l’inconsapevolezza di un morto, in alto c’è la totale consapevolezza di una persona che percepisce completamente il suo ambiente, sia esteriore che interiore. E anche le parole contribuiscono alla consapevolezza.

La consapevolezza di una persona può scendere e salire. Riguardo alle parole, quando non si capisce ciò che si sta ascoltando, scende. Quando di capisce, sale.

E’ importante capire. E per capire bisogna conoscere le parole, prima di tutto.

Ma che cos’è, in fin dei conti, la parola?

La parola è una sequenza sonora, o anche una sequenza grafica. Ma che cosa distingue una parola da un qualsiasi rumore o da un qualsiasi scarabocchio? E’ il fatto che questa sequenza ha un significato. Un intero popolo è d’accordo che per indicare un cane si scrive o si pronuncia la parola cane.

E questo è tutto per quanto riguarda la parola. Ma la cosa importante non è tanto il segno o il suono, è proprio il significato. E’ quello che intende la persona che parla. E se non si capisce il significato, la parola non ha veramente nessun senso. Anzi, per l’appunto, è piuttosto negativa, crea confusione.

I computer e i robot, per quanto “intelligenti”, non capiranno mai la parola. E’ proprio questo che ci differenzia, e che sempre ci differenzierà, da essi. Perciò, non facciamo come i computer, non diventiamo degli automi, impariamo le parole.

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