LEGGERE E SCRIVERE – SECONDA PARTE: LA DECODIFICA

La decodifica è il processo di trasformazione di parole e suoni in concetti, pensieri, immagini nella mente.

Per capire come funziona la decodifica possiamo paragonarla ad una grande fabbrica, in cui entrano parole e suoni ed escono pensieri. Una grande catena di montaggio.

La macchina che legge è la parte centrale, quella con cui l’operatore, regolando la velocità e il grado di attenzione, dà il ritmo. Ad essa si affiancano le varie sottounità di elaborazione.

Le diverse fasi si susseguono più o meno in automatico: la lettura vera e propria, in sequenza lineare o a blocchi, la creazione della scena di contesto, la formazione e il consolidamento delle immagini, il completamento del pensiero completo, la comprensione.

Il lettore, cioè l’operatore della macchina, è anche e prima di tutto il manager dell’impianto. Mentre la macchina è in funzione egli non va a guardare una singola funzione, ma controlla il prodotto finito.

Può anche, se necessario, fermare l’impianto, farlo procedere al rallentatore, scoprire dove è l’inceppamento, risolvere l’inceppamento, e far ripartire la macchina.

Un cattivo manager non si preoccupa che il prodotto finale sia buono, e farebbe andare la macchina senza comprensione, come un robot.

Un buon manager si occupa di comprendere alla perfezione, e si dedica senza esitazione a risolvere gli inceppamenti e anche alla manutenzione e al miglioramento dei processi automatici.

Com’è fatta la macchina della comprensione

Premettendo che la comprensione non è una cosa meccanica, non fa cioè parte dell’universo materiale, ma che con degli accorgimenti nell’universo materiale può essere agevolata, vengono qui suggeriti gli accordi di base che gruppi di persone hanno fatto per potersi comprendere reciprocamente.

  1. Ad ogni oggetto, mentale o fisico, può essere dato un nome. Qualsiasi oggetto: grande o piccolo, definito o indefinito, singolo o multiplo, visibile o invisibile.
    La grammatica classifica queste parole come sostantivi e pronomi.
  2. Ad ogni azione può essere assegnato un nome.
    La grammatica classifica queste parole come verbi.
  3. Ogni oggetto e ogni azione possono avere delle proprietà associate: l’oggetto può essere grande o piccolo, bianco o nero, definito o indefinito, ecc; l’azione può essere veloce o lenta, presente o passata, ampia o stretta, ecc.
    Le proprietà possono essere espresse e posizionate vicine, o addirittura incollate, alle parole a cui si riferiscono.
    Nella grammatica, queste proprietà vengono suddivise in varie distinte categorie: aggettivi, avverbi, suffissi, prefissi, locuzioni avverbiali e aggettivali, complementi, proposizioni subordinate, e altro.
  4. Nomi di oggetti, di azioni e di proprietà possono essere accostati, e le immagini corrispondenti si possono fondere e integrare.
  5. Alcune parole non sono associate né ad oggetti, né ad azioni, né a proprietà. Sono le prole semplici, le più frequenti in assoluto nella lingua italiana, e servono a collegare o separare in vari modi i concetti tra di loro, o indicare l’inizio di un concetto.
    In grammatica vengono classificate come preposizioni, congiunzioni e articoli.
  6. Gli spazi e i segni di punteggiatura delimitano le frasi e i gruppi di parole, e a livello mentale delimitano i concetti e le scene.
  7. Quando si legge, si cercano i concetti.
    Quello che appare come un flusso di lettura, mentalmente è un flusso di concetti che si formano e interagiscono.

Un metodo per imparare a leggere con comprensione, o per riabilitare le capacità di un analfabeta funzionale, potrebbe essere il seguente:

  1. Imparare a riconoscere le parole, associandole ad immagini e suoni
  2. Imparare a unire le parole relative a cose ed azioni, sempre associandole a suoni ed immagini
  3. Imparare le proprietà, facendo uso di scale e schemi, che mettono in ordine le gradazioni della proprietà, e associando le proprietà a oggetti e azioni.
  4. Imparare le relazioni tra concetti, facendo uso di schemi, e mostrando come le relazioni uniscono e separano i concetti.

In ogni fase viene messa in primo piano l’associazione tra parola e concetto, sia osservando gli esempi proposti nel manuale che esercitandosi nella creazione e nella decodifica dei pensieri.